Fabrizio Mirone, musicista, artista e pilota di moto sportive: ma quante difficoltà per i mancini

 "Essere poliedrico mi ha fatto sperimentare cosa significhi essere mancino in diversi ambiti e con diversi livelli di difficoltà". Fabrizio Mirone, 54 anni, creative director e AI specialist a Milano, polistrumentista e pilota amatoriale di moto sportive è un mancino irriducibile. Le difficoltà di usare interfacce grafiche pensate per destrimani, di suonare chitarra, violino e pianoforte e  di guidare una potente moto da corsa non lo hanno mai dissuaso dall'uso della mano sinistra. 


"La mia è stata la prima, o tra le prime generazioni di mancini non corrette di default. Alle elementari avevo una maestra di idee aperte che non mi ha mai imposto di scrivere con la mano destra, ma in quel periodo, soprattutto in Sicilia, dove vivevo, era ancora radicato il pregiudizio nei confronti dei mancini, come sottolineava il detto: "Il mancino usa la mano del diavolo". Una credenza citata anche da Franco Battiato nella sua Lode all'Inviolato, dove testualmente dice 'lo sapeva bene Paganini, che il diavolo è mancino e subdolo e suona il violino'. Quelle parole erano come un macigno per me che ero mancino e suonavo pure il violino".

Oltre alla scuola uno dei settori in cui i mancini trovano maggiori difficoltà è proprio quello della  musica perché gli strumenti sono pensati per destrimani e non tutti si prestano ad essere facilmente convertiti. Qual è la tua esperienza al riguardo?

"Nella musica essere mancino può essere un handicap o una risorsa, come sempre il cervello ha la sua capacità di adattamento. Per quanto riguarda il pianoforte, tendenzialmente la mano destra è quella che suona la melodia, mentre alla sinistra sono  affidati l'armonia e il ritmo. Non a caso noi mancini siamo molto bravi dal punto di vista armonico e ritmico, proprio perché la nostra mano sinistra ha capacità superiori rispetto a un destrimane. Alcuni pianisti mancini per salvaguardare l'impostazione classica che consente di esprimere maggiori virtuosisimi con la destra, fanno invertire l'ordine dei tasti del pianoforte. Ma sono pochissimi quelli che hanno accesso a pianoforti costruiti ad hoc. La maggior parte dei pianisti mancini semplicemente si adatta". 



Nel caso della chitarra, però, i mancini hanno più possibilità di scelta...

"Si, infatti in questo caso ho scelto di fare tesoro del mio essere mancino e ho sviluppato una tecnica chitarristica che mi permette anche di 'svariare' molto in termini armonici, pagando però il contrappasso di avere molte difficoltà con il plettro, che invece riguarda la mano destra. Per questo lo uso di rado. Generalmente suono con le dita, sia la chitarra classica sia quella elettrica".

Altro "campo minato" per i mancini, quasi per paradosso date le spiccate attitudini creative, è quello artistico, poiché la mano passa sui disegni e negli istituti d'arte o nelle Accademie di belle arti spesso non ci sono strumenti ad hoc per venire incontro alle esigenze degli studenti.

"È così e ti dirò di più. Quando frequentavo l'istituto d'arte, a Catania, su 22 studenti in classe 12 eravamo mancini. Nell'ora di disegno tecnico, dato che i tecnigrafi hanno tutti la barra fissa a sinistra (perché si presuppone che si usi la mano destra), era stata addirittura creata una fila dedicata ai mancini per evitare che si ostacolassero tra loro". 

Ma i problemi non finiscono a scuola per gli artisti e i creativi mancini, giusto?

"Certo, si va dalla semplice difficoltà tecnica di evitare sbavature quando si passa con la mano sul disegno, fino al fatto che tutto l'ambiente digital è pensato per i destrimani, come le interfacce grafiche. E questo accade sia in ambito mobile, sia su pc, dove i siti ma anche le applicazioni hanno la scroll bar, la barra di scorrimento, a destra, perché si presuppone che si usi il pollice destro per scorrere i contenuti. In questo modo i mancini sono costretti implicitamente a usare la mano destra".



E nella guida sportiva delle moto da corsa quali sono le difficoltà che hai incontrato?

"Nella guida sportiva della moto in pista si somma il fatto che guidi uno strumento fatto per i destrimani e lo guidi in un contesto, cioè le piste, disegnate quasi sempre per piloti destrimani. Mi spiego meglio: nella moto i due comandi più importanti in termini di sensibilità, acceleratore e freno, sono a destra; mentre a sinistra si controlla semplicemente la frizione. Questo per quanto riguarda i comandi con le mani, ma in pista si guida  molto anche con le gambe, quindi spingendo sulle pedane e facendo un certo tipo di movimenti. Tendenzialmente il pilota mancino piega meglio a destra, ha una maggiore precisione, pulizia e propensione. Mentre per il destrimane avviene il contrario, tende a piegare meglio a sinistra (ovviamente con le dovute eccezioni) e nelle piste ci sono tendenzialmente più curve a sinistra, quindi pensate per destrimani".

Hai mai pensato di usare solo la destra, mano e gamba, per le attività dove trovi maggiori difficoltà?

"No, ma ho imparato ad adattarmi e a trovare un mio stile che mi consentisse di ottenere il massimo risultato pur usando la parte sinistra del corpo".


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